A 20 anni dalla pubblicazione di “Date parole al dolore”. Intervista a Luigi Cancrini.

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La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 1/2018-  DIALOGHI- pag 2-3

A 20 anni dalla pubblicazione di “Date parole al dolore”. Intervista a Luigi Cancrini.

A cura di Viviana Scatola*, Francesca Fidanza**
Riprese e montaggio Igor Siciliano***, Andrea Ferrazza****





L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso i risultati di una ricerca condotta nel 2015 secondo cui le persone che soffrono di depressione nel mondo sono circa 300.000.000; il 12,49% di questi vive in Europa, i 5% in Italia. Una cifra enorme, destinata a crescere. I costi diretti per il Sistema Sanitario nazionale sono di circa 4000,00€ l’anno per paziente; quelli indiretti (ad es. ore di lavoro perso) sono molto più elevati.
A 20 anni dalla pubblicazione del libro- intervista “Date parole al dolore”, in cui la giornalista Stefania Rossini intervista il professor Cancrini su questo tema, vogliamo fare il punto con lui per capire se e quali passi in avanti ci sono stati nella diagnosi e nella cura della depressione.
Tutti, dagli esperti di settore ai media, lanciano un allarme sulla diffusione di questo disturbo e sulla necessità di correre ai ripari.
In questa nostra ormai consueta chiacchierata col professor guardiamo più da vicino ai “ripari” scelti finora, che purtroppo molto spesso si sono rivelati inefficaci, quando non dannosi.
Ci interroghiamo sulle implicazioni cliniche di un persistente approccio organicistico nel trattamento della depressione e su quali ripercussioni abbia avuto sull’immaginario collettivo, questo atteggiamento medicalizzante da parte degli specialisti. Partendo dalla definizione, semplice e al tempo stesso rivoluzionaria, che il professore ne diede in quella intervista, cerchiamo di guardare più da vicino questo “pericolo” da cui si cerca spesso di scappare invece di dargli ascolto, che troppo spesso è stato vittima di un riduzionismo clinico, che ha considerato come equivalenti tutte le forme di depressione e che come tali le ha trattate.
Ancora una volta il prof. Cancrini ci ricorda di accorciare le distanze tra noi e il dolore, perché solo se saremo dei bravi “compagni di lutto” riusciremo ad aiutare i nostri pazienti nel processo di guarigione.

Vedi l’intervista

 

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The World Health Organization spread the results of a research led in 2015, and according to it, people suffeering of depression in the world are about 300.000.000; the 12,49 % of them live in Europe, 5 % in Italy. A great number, destined to grow up. The direct costs for the National Health System are about 4,000 € per patient per year; the indirect ones (i.e. lost working hours) are much more higher.
20 years after the publication of the book-interview “Date parole al dolore”, in which the journalist Stefania Rossini interviews Mr Cancrini on this topic, we want to assess the situation with him to understand if and what steps ahead there have been in the diagnosis and cure of depression.
All, from the field’s experts to the media, send an alarm on the diffusion of this disease and the need to find solutions.
In this almost usual chat with Mr Cancrini we look closer to the solutions chosen so far, that unfortunately have been often useless, when not damaging.
We ask ourselves about the clinical implications of a persistent systematic approach in the treatment of depression and on which consequences have had on the collective imagination, this medical approach of the specialists. Starting from the definition, simple but revolutionary at the same time, that the professor gave in that interview, we try to look closer this “danger” from which often we try to run away rather than listen to it, that too often has been victim of a clinic reductionism, that considered as equivalent all the forms of depression and treated them like these.
Professor Cancrini again reminded us to reduce the distance between us and the pain, because only if we would be good “grief’s mates” we will be able to help our patients in their healing’s process.

Video interview

 



*Dott.ssa Viviana Scatola, Psicologa e Specializzanda dell’Istituto Dedalus.
** Dott.ssa Francesca Fidanza, Psicologa e Specializzanda dell’Istituto Dedalus
Riprese e montaggio:
***Igor Siciliano, Psicologo e psicoterapeuta di formazione sistemico-relazionale, allievo didatta dell’Istituto Dedalus.
****Andrea Ferrazza, specializzando dell’Istituto Dedalus.

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