Master in Psicologia Giuridica Forense.
Andrea il cantastorie. La Narrazione e il corso delle cose…
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La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 2/2019 – ARTE E PSICHE– pag 129-133

Abbiamo vinto tutti.

Intervista a Marcello Fonte.

Alessandra Delbono*
Abstract di Viviana Scatola**


Abstract

Una conversazione al telefono. Una videochiamata, per la precisione. È così che due amici di vecchia data riflettono sul tema di questo nuovo numero della nostra rivista.
Tutto normale, quasi banale, se non fosse che questi due vecchi amici sono una giovane imprenditrice e una “Palma d’oro” a Cannes. Lei, l’intervistatrice, Alessandra Delbono, ha chiamato il suo amico, Marcello Fonte, attore pluripremiato che ora sta girando a New York, per ascoltare ancora una volta le storie della sua vita, che in fondo sono le storie di tanti e proprio per questo così speciali. Mentre si racconta al telefono con un’amica Marcello ci regala una rappresentazione non convenzionale del concetto di empatia, così come lo intendevano i greci, en-patheia, sostantivo composto dalle parole en e pathos, che significa raggiungere una totale partecipazione emotiva del sentire attraverso l’immedesimazione.
Nato in una fiumara alla periferia di Reggio Calabria, in quella pietraia che i suoi genitori hanno fatto diventare un giardino (la qual cosa mi ha fatto pensare che un po’ la trasformazione da “potenza in atto” facesse parte della sua storia prima ancora che potesse sperimentarla), Marcello ha percorso mille strade, fatto mille lavori, attraversato mille vite, prima di arrivare a Cannes. Con la serietà e la leggerezza di chi si deve cucire sempre un nuovo destino perché quello che gli hanno disegnato gli calza male addosso.
In pochi istanti coi suoi pensieri semplici e poetici, scatta foto di un’umanità che vive non facendo rumore, facendosi rappresentazione del riscatto sociale senza mai farne una questione politica o etica, ma solo di vita.
Poche e terribilmente efficaci immagini, ci conducono in un pezzo di vita di questo attore, che “è stato tanti senza mai dimenticarsi chi fosse”.

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Abstract

A phone conversation. More accurately, a videocall. In this way two old friends reflect on our last issue of the magazine’s topic.
An ordinary scene, even boring, except the two old frineds are a young businesswoman and a Cannes Palm d’or winner. She, the interviewer, Alessandra Delbono, called hers friend, Marcello Fonte, an award-winning actor actually working in New York, to listen once more stories about his life, which are nothing else but the tales of many of us and, because of that, so special.
While talking on a phone with a friend Marcello give us an unconventional representation of the concept of emphaty, as the Greeks understood it, en-patheia, substantive consisting of two words en and pathos, which means to reach a total emotional participation of feeling through identification.
Born beside a torrent in the outskirt of Reggio Calabria, in that stony ground his parents turned into a garden (which made me think that the transformation from power to act belonged to his life
Before it had the chance to experience it), Marcello walked thousand phats, been through thousand jobs and thousand lifes before he got to Cannes. With the reliability and the lightness of those who always have to sew a new destiny because what happened to him doesn’t fit at all.
Within moments, with his simply and poetic thoughts, he takes a snapshot of a living silently humanity, becoming a representation of social redemption without ever making it a political or ethical issue, only life. Few and terribly effective images, lead us into a piece of life of this actor, who “was so many without ever forgetting who he was”.



Note
*Alessandra Delbono, Founder e CEO, Creative coordinator presso melidé®
**Dott.ssa Viviana Scatola, Psicologa, ex allieva Istituto Dedalus

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