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La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 2/2024 – LA PROPOSTA- pag. 8-9
Il bambino non è un’etichetta.
Intervista a Michele Zappella.
a cura di Maria Elisabetta Berardi*
Riprese e montaggio Andrea Ferrazza**
Abstract
Michele Zappella è una delle voci più autorevoli della Neuropsichiatria italiana e internazionale, ha diretto per 33 anni il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale di Siena ed è studioso delle disabilità dell’età evolutiva da oltre cinquant’anni.
L’intervista prende spunto dal suo ultimo libro Bambini con le etichette, ma incontrare il Professor Zappella è un po’ come conoscere anche i suoi piccoli pazienti. Con la simpatia e la partecipazione che lo contraddistinguono, le sue riflessioni cliniche partono spesso dal racconto di un incontro, di una storia.
Zappella ci regala un dialogo di ampio respiro, la storia delle sue esperienze cliniche si intrecciano con la storia della psicopatologia e delle diagnosi di cui oggi sentiamo sempre più spesso parlare.
Il tema centrale è quello di restituire complessità al processo di valutazione che porta ad una diagnosi, tenendo conto dell’unicità di ogni bambino e del contesto relazionale in cui è cresciuto e vive e della risonanza familiare che un’etichetta suscita. Zappella sottolinea l’importanza di una diagnosi tempestiva e, al tempo stesso, si definisce un “toglitore di etichette” laddove il processo della diagnosi è stato portato a compimento senza un reale interesse all’incontro empatico con il
piccolo paziente e la sua famiglia..
Abstract
Michele Zappella is one of the most important voices in Italian and international Neuropsychiatry, he led the Child Neuropsychiatry department of Siena Hospital for 33 years and has been a scholar of developmental disabilities for over fifty years.
The interview is inspired by his latest book Children with labels, but meeting Professor Zappella is a bit like meeting his little patients too. With the sympathy and participation that distinguish him, his clinical reflections often start from the story of an encounter, a story.
Zappella gives us a wide-ranging dialogue, the history of his clinical experiences is intertwined with the history of psychopathology and the diagnoses that we hear more and more often today.
The central theme is to restore complexity to the evaluation process that leads to a diagnosis, taking into account the uniqueness of each child and the relational context in which he grew up and lives and the family resonance that a label arouses. Zappella underlines the importance of a timely diagnosis and, at the same time, defines himself as a “label remover” where the diagnosis process has been completed without a real interest in the empathetic encounter with the young patient and his family.
Link all’intervista: Maria Elisabetta Berardi intervista Michele Zappella
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Note
*Maria Elisabetta Berardi, Psicologa e Psicoterapeuta, Didatta Istituto Dedalus.
Riprese e montaggio:
** Andrea Ferrazza, Psicologo e Psicoterapeuta Sistemico Relazionale.
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