Da due uno solo. Il mito della coppia
Convegno SIPPR. Intervista a Luigi Cancrini
Rivista “La notte stellata” n°1/ 2017 – ARGOMENTI DI PSICOTERAPIA – pag 17-20
Far ruotare il diamante
di Francesco Colacicco [*]
Pochi giorni fa, il 31 ottobre scorso, proprio quando ci stavamo accingendo a pubblicare questo numero, apprendiamo della morte di Salvator Minuchin, uno dei padri fondatori della Terapia Familiare. Indubbiamente uno dei terapisti più influenti degli ultimi decenni, fin da quando nel 1974 elaborò la Terapia Familiare Strutturale.
Le principali caratteristiche dell’approccio strutturale sono l’attivazione in seduta (il terapista utilizza le transazioni che vede per raccogliere le informazioni, fare diagnosi attraverso mappe progressive e costruire ipotesi, impostare l’intervento), l’assegnazione dei compiti (sono un rafforzamento di quanto sperimentato in seduta), la ristrutturazione (attraverso il cambiamento dei confini del sottosistema), l’uso dello spazio (ad esempio muovere le sedie o far venire solamente la coppia) e l’uso del terapista (sta dentro il sistema e non si limita a raccogliere solo le informazioni). La Terapia Familiare Strutturale è un modello articolato su quattro fasi: indagine sulle modalità di interazione della famiglia, ricostruzione del contesto relazionale e ricerca del significato del sintomo, ridefinizione del problema; valutazione dei comportamenti e degli schemi relazionali che concorrono alla stabilizzazione dei sintomi e del problema; ricostruzione della storia familiare e focalizzazione sui temi legati al problema attuale e allo schema di funzionamento adottato dalla famiglia; ricerca dei cambiamenti possibili attraverso il supporto alla famiglia.
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Note
[*] Francesco Colacicco: didatta del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, Direttore Istituto Dedalus di Roma, Scuola di specializzazione in psicoterapia sistemico e relazionale, nonché direttore scientifico di questa rivista..
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