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La dimensione multiculturale nell’osservazione e nella diagnosi funzionale intergenerazionale dei blocchi evolutivi nella famiglia.
La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 1/2025- 2 +2 NON FA QUATTRO – pag 60-76
“Prendimi per mani e accompagnami”. La terapia come base sicura.
Ombretta Di Teodoro*
Commento di Massimo Pelli (pag 74-76)
Abstract
Il seguente articolo racconta il percorso terapeutico di Roberta, una giovane donna alle prese con difficoltà relazionali e una profonda insicurezza emotiva. Priva di una stabilità affettiva nella sua infanzia, Roberta si immerge nella terapia come una “base sicura” da cui partire per esplorare, comprendere e ridefinire i propri schemi relazionali, preparandosi a costruire una nuova storia d’amore. La terapia le ha permesso di stabilire dei “ riti ” basati sulla fiducia, rispondendo al bisogno primario di legami sicuri, secondo la Teoria dell’Attaccamento di Bowlby (1989). Ciò le ha consentito, inoltre, di sviluppare fiducia nello spazio terapeutico e di farne nuovamente ricorso quando ne ha avvertito il bisogno.
The following article describes the therapeutic journey of Roberta, a young woman struggling with relational difficulties and profound emotional insecurity. Without emotional stability in her childhood, Roberta immerses herself in therapy as a “secure base” from which to explore, understand, and redefine her relational patterns, preparing herself to build a new love story. Therapy allowed her to establish “rituals ”based on trust, addressing the primary need for secure bonds, as outlined in Bowlby’s Attachment Theory (1989). This has also allowed her to develop trust in the therapeutic setting and to make use of it again when she felt the need.
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Note
*Ombretta Di Teodoroi, Psicologa e Psicoterapeuta sistemico relazionale.
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