Trent’anni dall’istituzione dell’ordine degli psicologi.
L’incontro emotivo con la famiglia. Intervista ad Alfredo Canevaro.
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La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 1/2019 – LA PROPOSTA – pag 9-26

Sulla solitudine 

di Rita D’Angelo*


La solitudine è un sentimento legato all’identità di una persona. Questo articolo vuole aprire un’importante finestra sul mondo della solitudine, inserendosi nel discorso che richiama la necessità di un’attenzione maggiore su questo tema da parte di teorici e clinici. Si vuole evidenziare come l’esperienza precoce dell’essere soli e del sentirsi soli, rappresenti l’incipit dello sviluppo emotivo, sul quale il sentimento della solitudine, definirà l’interpersonale, promuovendo, e in altri casi rallentando o interrompendo, i processi evolutivi del “divenire se stessi”: ne emerge un rapporto complesso, che è oggetto di studio, osservazione e descrizione in questo articolo.
Troviamo la solitudine nei disturbi affettivi, nei disturbi di personalità, nelle patologie nevrotiche così come in quelle borderline o psicotiche, poiché è parte integrante della formazione e del mantenimento della patologia psichica stessa. Il mondo interno delle persone incontrate in stanza di terapia, contiene storie di lontananze affettive e di profonde solitudini, che nell’articolo, vengono raccontate e descritte da alcune “voci” di pazienti. Voci che si presentano con un sentimento triste, collegato alla perdita, al rifiuto, all’isolamento, al sentirsi indesiderati e ignorati, sempre carenti di qualcosa che gli altri possiedono: appartenenza e intimità.
La solitudine si struttura tra dipendenza affettiva e bisogno di adattamento, in assenza di appartenenza e intimità. La molteplicità di situazioni cliniche, in cui la solitudine emerge come una potente organizzazione difensiva e protettiva, richiede un approccio diagnostico/terapeutico che parta dai differenti livelli di attaccamento degli aspetti relazionali e delle trasmissioni intergenerazionali degli schemi di comportamento. Le stesse situazioni richiedono una importante, quanto “particolare” relazione terapeutica, una capacità di ascolto empatico, nonché la capacità del terapeuta di porsi in uno stato mentale in cui riuscire a “respirare” con il paziente, per aiutarlo a compiere il passaggio ad una nuova percezione di sé, alla propria indipendenza, e in cui riesca a liberare di sé l’immagine, le potenzialità e le risorse.

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Loneliness is a feeling related to the identity of a person.
This article wants to open an important window on the world of loneliness by continuing a discourse that recalls the need for greater attention of theorists and clinicians. We want to highlight how the early experience of being alone and of feeling alone represents the incipit of emotional development on which the feeling of loneliness will define the interpersonal by promoting and in other cases slowing down or interrupting the processes Evolution of the “Becoming oneself”: a complex relationship emerges which is the object of study and observation and description in this article. Loneliness is found in affective disorders, in personality disorders, in neurotic pathologies as in borderline or psychotic diseases because it is an integral part of the formation and maintenance of psychic pathology. The inner world of the people encountered in the therapy room contains stories of affective distances and deep solitudes that, in the article, are told and described by some “voices” of patients. Voices that arise with a sad feeling, connected to loss, rejection, isolation, unwanted and ignored, always lacking in something others possess: belonging and intimacy. Loneliness is structured between affective  ependence and need for adaptation in the absence of belonging and intimacy. The multiplicity of clinical situations in which loneliness emerges as a powerful defensive and protective organization require a diagnostic/therapeutic approach that starts from the different levels of attachment, relational aspects and Inter-generational transmission of behaviour patterns. The same situations require an important as “particular” therapeutic relationship, empathic listening ability, “particular” mental state of the therapist who will have to “breathe” with the patient to help him make the transition to a new perception of Independence, freeing the image, the potential and the resources.



Note

* Dott.ssa Rita D’Angelo, Direttore del Centro Studi Relazionale Mediterraneo Psicoterapeuta – didatta del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale di Roma.

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