Il rapporto tra l’assistito e il difensore. L’assistito è una persona. Osservazioni di un difensore di persone.

Le ricette che nutrono.
Riattivare l’attaccamento attraverso la terapia familiare. Intervista ad Anna Maria Sorrentino.
Le ricette che nutrono.
Riattivare l’attaccamento attraverso la terapia familiare. Intervista ad Anna Maria Sorrentino.
La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 2/2018 – LA PROPOSTA – pag 9-22

Il rapporto tra l’assistito e il difensore. L’assistito è una persona.

Osservazioni di un difensore di persone.

di Ivan Lo Castro**


La difesa è un diritto inviolabile; è la Legge, in particolare la Costituzione, a tratteggiare l’ambito in cui un difensore deve operare per garantire il diritto di ogni cittadino a non vedere compresso un altro diritto inviolabile: la libertà personale. Ciò impone al difensore di dover assicurare una difesa tecnica al proprio assistito per garantirgli un giusto processo.
Se è vero che il fondamento del rapporto tra l’assistito ed il proprio difensore ha un necessario sostrato giuridico su cui dovrà strutturarsi la difesa del Processo, allo stesso modo, è assolutamente impossibile per un difensore prescindere dalla persona che si ha di fronte. L’approccio dell’assistito al Processo Penale rappresenta un trauma, per tutta la durata della verifica che gli viene imposta ed alla fine, comunque vadano le cose, tende a rimuovere immediatamente quel vissuto scomodo ed il modo migliore è quello di interrompere il rapporto con il proprio difensore; anche se il difensore si è comportato come un buon comandante di una imbarcazione che lo aveva raccolto in acque perigliose per, poi, condurlo verso un porto sicuro.
Il difensore avrà svolto il suo dovere ed assolto alla sua funzione di riportare equilibrio dapprima nel Processo e poi nell’esistenza di una persona.

Scarica la versione completa dell’articolo



Criminal defense is an inviolable right; it is the Law, especially the Constitution, that shapes the framework in which a criminal defense attorney needs to intervene in order to guarantee every citizen’s right to keep untouched another inviolable right: personal freedom. This requires the attorney to ensure his client of a technical defense for the safeguard of due process. If it is true that the foundation of the relationship between an attorney and his client needs a legal substratum, as a basis for the forthcoming defense’s structure during the Process, at the same time no attorney would ever be able to utterly ignore the person in front of him. Because of the approach to a Criminal Trial, every client suffers a trauma throughout the duration of the whole Process; in the end, however this plays out, he immediately removes the experienced inconvenient and there is no better way than losing touch with his attorney, even when the attorney has behaved as the skilled captain of the vessel that had rescued him from dangerous waters, in order to carry him into a safe harbour. The attorney will have performed his duties and fulfilled his purpose of restoring balance in the Process as well as in a person’s life.



Note

*Ivan Lo Castro è un avvocato del libero Foro, iscritto, dapprima come praticante ed in seguito come avvocato, presso il Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Roma, dove si occupa da dieci anni della formazione degli aspiranti difensori d’ufficio, in qualità di componente della Commissione delle Difese d’ufficio. Dall’inizio della propria attività, l’anno 2003, ha operato esclusivamente nel settore penale; è titolare, insieme all’avvocato Carlo Sartini, mentore e socio nonché compagno di studi all’Università de La Sapienza, dello Studio Associato Gaeta Sartini Lo Castro. l’associazione Professionale reca anche il nome del Maestro, l’avvocato Alessandro Gaeta, un difensore di uomini, nomen omen, che dopo tanti anni costituisce con i suoi insegnamenti la Stella Polare dello Studio.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA