Ezio Bosso, nelle sue stanze.
Terapie “allo schermo”: un incontro possibile?
La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 2/2020 – SUGGESTIONI– pag 121-132
Elogio della poesia nella vita e nella psicoterapia.
Giovanni Francesco de Tiberiis*
Abstract
In questo articolo si parla della poesia. Attraverso lo studio più approfondito di una di Pier Paolo Pasolini scritta in occasione, nei giorni stessi della crisi dei missili di Cuba (1962), ed attraverso l’esposizione di altre due poesie di Pablo Neruda e di Cesar Vallejio, si espongono le caratteristiche della dimensione poetica.
L’accesso attraverso la poesia al livello pre-razionale, crea la possibilità di raggiungerci e di raggiungere piani più profondi della psiche; più vicini all’inconscio. Come nel sogno, la poesia permette di giocare con le immagini simboliche, le distorsioni spazio temporali, le dimensioni metaforiche ed allegoriche. Persino musicali.
Tutto ciò rende possibile eludere aspetti di “censura” nel senso che Freud dà a questo termine nella analisi dei sogni. E permette quindi nel lavoro terapeutico di porsi come una dimensione, al limite ipnotica, capace di aggirare con maggior facilità e delicatezza il piano delle resistenze al cambiamento.
Da qui l’importanza per il terapeuta di nutrirsi di questo registro stilistico spesso dimenticato; questo può agevolare nel lavoro con pazienti e famiglie un pensiero appunto meno logico-razionale, più in contatto con livelli pre-consci. L’invito ai terapeuti e di lavorare con il piano poetico prima di tutto con se stessi e quindi averne dimestichezza. Dimestichezza che renderà più facile offrire tale livello e proporlo in terapia.
Abstract
This article talks about poetry. The characteristics of the poetic dimension.
Access through poetry to the pre-rational level creates the possibility of reaching us and reaching deeper levels of the psyche; closer to the unconscious. As in the dream, poetry allows you to play with symbolic images, space-time distortions, metaphorical and allegorical dimensions. Even musical ones.
All this makes possible to avoid aspects of “censorship” in the sense that Freud gives to this term in the analysis of dreams. And therefore it allows in the therapeutic work to be placed as a dimension, at the hypnotic limit, capable of circumventing the level of resistance to change with greater ease and delicacy.
Hence the importance for the therapist to feed on this, often forgotten, stylistic register; this can facilitate in the work with patients and families a less logical-rational thought, more in contact with pre-conscious levels. The invitation to the therapists and to work with the poetic plan first of all with themselves and therefore to be familiar with it. Familiarity that will make it easier to offer that level and propose it in therapy.
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Note
*Dott. Giovanni Francesco de Tiberiis, dirigente medico psichiatra Asl Roma, didatta dell’Istituto Dedalus e del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale.
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