Cormorani grigi. Il lavoro diretto con le famiglie d’origine dei didatti IPRA.

Le forme del genogramma al passo con i tempi: utilizzazione nella clinica e nella didattica online.
Il Centro Studi compie 50 anni. Intervista a Luigi Cancrini. Seconda parte.
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La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 2/2022 – L’INTERVISTA – pag 5-8

Cormorani grigi. Il lavoro diretto con le famiglie d’origine dei didatti IPRA.

A cura a cura di Diomira Di Berardino*, Gabriella Monti**


Abstract
Il video con l’intervista ad Alfredo Canevaro riguarda gli incontri svolti nel gennaio 2020 con il gruppo dei didatti IPRA.
L’idea iniziale del lavoro era quella di ampliare l’uso del genogramma nella formazione dell’allievo, ispirandoci alle esperienze maturate da Alfredo Canevaro, coinvolgendo direttamente le famiglie di origine degli allievi come testimoni della vita personale, della scelta professionale e dei cambiamenti avvenuti durante la formazione.
Il genogramma infatti, scrive Canevaro, “è sempre una visione intrapsichica di un fenomeno relazionale più vasto com’è il sistema familiare”.
Coinvolgere direttamente la famiglia d’origine dell’allievo nel training diventa un momento importante di chiarificazione e confronto, che arricchisce il lavoro formativo. La famiglia di origine, continua Canevaro, non è “là e allora” ma è sempre presente.
Il lavoro diretto con la famiglia di origine, consente di passare dal racconto della storia famigliare, ovvero da quella che è la famiglia “rappresentata” con i vissuti soggettivi e le emozioni collegate, alla “famiglia reale”.
Quando abbiamo contattato Canevaro riguardo l’allargamento alle famiglie di origine degli allievi, ci è stato proposto invece di sperimentarci in prima persona facendo noi didatti questa esperienza, per poterla poi ripetere con i gruppi di allievi in training.
Abbiamo accettato, non senza difficoltà nel pensarci alle prese con le famiglie di origine.
Un gruppo di persone adulte, tutti terapeuti e didatti anziani, che decidono di tuffarsi in questa nuova esperienza.
Il lavoro si è articolato su due giornate: una giornata solo i didatti, dove ognuno ha raccontato la propria storia familiare, mentre la seconda giornata prevedeva la presenza anche dei familiari.

Riguardo a quali familiari convocare, l’indicazione di Canevaro è stata che, considerata l’età e la fase del ciclo vitale, risultava indicato convocare anche i partner, oltre ai genitori e alla fratria.
La condivisione del genogramma con i colleghi ha fatto emergere un filo invisibile che connette la storia nel tempo e le storie tra loro.
L’incontro con i familiari nel gruppo multi-familiare è stato carico di emozioni; durante l’incontro è stata ulteriormente elevata l’intensità emotiva, attraverso l’esercizio esperienziale dello Zaino.
Si è trattato di un incontro profondamente coinvolgente che ha permesso il “nutrimento affettivo e la conferma del sé dei partecipanti”.
Il lavoro con le famiglie di origine da parte di un terapeuta maturo consente di rivitalizzare e rigenerare, sia il lato professionale che quello personale del terapeuta.
La riunione multifamiliare congiunta è stata un modo per rilanciare il nostro gruppo, decisamente un arricchimento.

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Note
*Diomira Di Berardino, Psicologa e Psicoterapeuta sistemico relazionale IPRA di Pescara.
**Gabriella Monti, Psicologa e Psicoterapeuta, Socio fondatore e vice Presidente dell’IPRA di Pescara. Didatta del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale sede IPRA di Pescara.

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