“Nel labirinto della vita”.
Al di là del gineceo.
“Nel labirinto della vita”.
Al di là del gineceo.
La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 1/2019 – SUGGESTIONI – pag 107 -114

Il gioco della luna.

di Francesco de Tiberiis*


In questo articolo viene riportato il caso clinico di un bambino di pochi anni che perde i genitori in un incidente stradale.
Rimasto solo con i nonni paterni, questi si confrontano con il problema di come far avvicinare il bambino all’idea della morte dei propri genitori. Per questo sirivolgono ad un neurologo che conoscono da anni per un problema del nonno.
Il lavoro del neurologo fa leva su un rituale che nonni e bambino stavano sviluppando e sul rinforzo delle competenze e delle capacità dei nonni di essere loro i “ terapeuti” del problema con cui si confrontano.
Il lavoro del neurologo è un lavoro sostanzialmente di tipo sistemico-relazionale.
Svolto non direttamente dal medico ma “ fatto svolgere” dai nonni perché i “ più competenti”. L’intervento del neurologo è preso ad esempio di una “ terapia sine terapia” o anche definibile di una “ terapia nascosta”. Tale nascondimento è però in molti casi necessario perchè può permettere al sistema in difficoltà di modificarsi senza sentirsi invalidato ed anche senza sentire di essere “curato” da terzi, ma di sentire e verificare le proprie competenze come valide e preziose per modificare se stesso.

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This article reports the clinical case of a few years old child losing their parents in a car accident.
Left alone with paternal grandparents, they face the problem of how to bring the child closer to the idea of the death of their parents. For this reason they turn to a neurologist who have known for years for a problem of grandpa.
The work of the neurologist is based on a ritual that grandparents and child were developing and on strengthening the skills and abilities of the grandparents to be “therapists” of the problem with they face with.
Neurologist’s work is, substantially a systemic-relational type of work. Done not directly by the doctor but “played” by the grandparents because the “most competent”. The intervention of the neurologist is taken for example of a “therapy sine therapy” or also definable a “hidden therapy”. This conceit is, however, necessary in many cases because it can allow the system in difficulty to change without feeling invalidated and even without feeling to be “cured” by third parties, but to feel and verify its competences as valid and valuable for change itself



Note
*Francesco de Tiberiis: Dirigente medico psichiatra Asl Roma, didatta dell’Istituto Dedalus e del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale

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