Rivogliamo la nostra realtà banale e dominante! Coronavirus, pandemia e sottomondi sociologici.
Intelligenza spirituale come risposta alla paura.
La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 1/2020 – LA PROPOSTA-SPECIALE COVID 19 – pag 22-25
Individualismo, negazione e rifiuto del potere: ecco perché c’è chi non sta a casa. Da Il Tirreno, 17 Marzo 2020.
Intervista a Maria Antonietta Gulino* di Ilaria Bonuccelli
Maria Antonietta Gulino presidente dell’ordine degli Psicologi della Toscana, spiega i meccanismi che scattano nella testa di chi ha difficoltà a rispettare i divieti anti-virus.
Non ci «intacca» e non ci attacca da un punto di vista fisico il coronavirus, se sappiamo proteggerci. Ma ci «travolge» da un punto di vista psicologico. Non eravamo né siamo preparati a un fenomeno del genere. Lo dimostriamo in ogni momento. Il modo più efficace (e semplice) per contenere l’infezione è stare chiusi in casa. La nostra risposta è opposta: ci inventiamo esigenze, appuntamenti indifferibili per aggirare la restrizione.
Neghiamo il problema. O ci ribelliamo all’autorità. O disconosciamo il valore dell’interesse comune, facendo prevalere un individualismo esasperato. «E’ dannoso per noi stessi» anticipa la dottoressa Maria Antonietta Gulino, presidente dell’ordine degli Psicologi della Toscana che da ieri ha pure attivato un numero di telefono – un filo diretto – per indicare i comportamenti corretti da tenere durante questo periodo di emergenza.
Dottoressa Gulino, perché ci inventiamo così tante scuse fantasiose per uscire di casa, quando restare isolati rappresenta la protezione più efficace dal virus?
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Note
*Dott.ssa Maria Antonietta Gulino, Psicologa e Psicoterapeuta, Presidente Ordine Psicologi Toscana.
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