Andrea il cantastorie. Quando la persona supera il personaggio.

Andrea il cantastorie. La Narrazione e il corso delle cose…
Andrea il cantastorie. Grande cantastorie
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La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 2/2019 – ARTE E PSICHE– pag 113-123

Andrea il cantastorie.

ANDREA CAMILLERI: QUANDO LA PERSONA SUPERA IL PERSONAGGIO

Giuseppe Fabiano**


Premessa
Non c’è dubbio che Andrea Camilleri abbia rappresentato, e non nascondo che provo dispiacere nell’ usare il passato, quando fino a pochi mesi fa potevo ancora utilizzare il presente, un personaggio particolarissimo del nostro tempo. IN tal senso vanno infatti considerati alcuni elementi salienti come il suo notevole successo editoriale (arrivato come giornalisticamente più volte riportato “in tarda età”), la diffusione delle sue opere in tutto il mondo, la sua grande capacità di affabulatore saggio, portatore di una cultura smisurata Elementi certamente connessi con l’ aver attraversato quasi un secolo della storia d’Italia incontrando, anche per il suo lavoro, politici e artisti di caratura elevatissima (si pensi ad esempio al suo rapporto con Sciascia, all’aver diretto in teatro Eduardo De Filippo). Chi come me ha avuto la fortuna di incontrarlo ne ha sempre apprezzato, nell’espressione del suo pensiero il tono umile e discreto, con rispetto per chi avesse idee diverse dalle sue. Un uomo cui, comunque, la sua onestà intellettuale non ha impedito di assumere posizioni nette ed espressioni decise quando alcuni modi di agire o possibili decisioni potessero nascondere rigurgiti reazionari, comportamenti strumentalizzanti che lo riportavano ad esperienze vissute in un passato poco glorioso e poco dignitoso della storia d’Italia. Ecco quindi le sue prese di posizione sulle politiche dell’accoglienza, sui rigurgiti razzisti o comunque su comportamenti emarginanti e ghettizzanti, sull’uso strumentale dei simboli religiosi (lui lo ricordiamo era un laico convinto), sul tentativo di riduzione degli argomenti storici da inserire nei programmi scolastici, sul caso Regeni e così via. Credo comunque che l’elemento più significativo che lo ha reso e lo rende ancora oggi un personaggio veramente particolare sia stato e lo è tuttora, il grande affetto, che non esiterei a definire plebiscitario, che i suoi lettori hanno nutrito per lui.

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Note
**Dott. Giuseppe Fabiano, Psicologo, Psicoterapeuta, per circa 20 anni Direttore unità operativa complessa CSM di Anzio. Docente di Psicologia Clinica, Metodologia clinica 2 presso le Università “Sapienza”, “Tor Vergata”, “Marconi” di Roma.

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