A 20 anni dalla pubblicazione di “Date parole al dolore”. Intervista a Luigi Cancrini.
ECOLOGIA DELLA MENTE
A 20 anni dalla pubblicazione di “Date parole al dolore”. Intervista a Luigi Cancrini.
ECOLOGIA DELLA MENTE
La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 1/2018 –  EDITORIALE- pag. II- XIII

Sfogliamo insieme La notte stellata 

di Francesco Colacicco


Oggi pubblichiamo il primo numero del 2018.
E’ ricco di contributi preziosi ed è frutto della collaborazione di tanti. A tutti i miei ringraziamenti: agli autori, alla redazione ed alla squadra dei referee. Questa volta ho deciso di sfogliarlo insieme a voi, offrendovi una mia personale chiave di presentazione di ciascun lavoro. Vediamo come apprezzarli, rubrica dopo rubrica.
Dialoghi
In questo numero l’intervista con Luigi Cancrini è sulla Depressione. A porre le domande è Viviana Scatola, una sua brava allieva.
Come “conoscerla e guarirla” è il sottotitolo di Date parole al dolore, il libro che Luigi pubblicò ormai ventidue anni fa e che è ancora oggi di grande attualità. Consiglio a tutti di leggerlo (e rileggerlo): la nuova edizione del 2016, di Scione Editore, contiene un nuovo capitolo in cui Stefania Rossini prosegue l’intervista iniziata venti anni prima, tornando a fare il punto sul tema.
Di questo parliamo con Cancrini nella nostra intervista, cercando di capire con lui se ci sono stati passi in avanti nella diagnosi e nella cura della depressione. Quello che “colpisce è la divaricazione sempre più profonda tra i dati della ricerca internazionale e i comportamenti di gran parte dei medici e degli psichiatri”: questa è la prima considerazione che fa Luigi. Mentre le ricerche sulla diffusione dei farmaci antidepressivi dimostrano che in tutto il mondo vengono consumati in modo massiccio, parallelamente quelle sui farmaci ne dimostrano l’inefficacia. Un paradosso.
E’ evidente come nel tempo sia cresciuta la pressione delle case farmaceutiche e che questa abbia buon gioco vista l’impreparazione degli psichiatri in ambito psicoterapico. A questo scopo sono state anche strumentalmente utilizzate le ricerche nel campo delle neuroscienze, mistificandone il significato: si è “venduta” la tesi che l’attivazione di alcune particolari strutture quando un depresso vive certe esperienze (emozioni, affetti, cognizioni) sia la causa e non l’effetto della depressione.

 

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Note

[*] Francesco Colacicco: didatta del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, Direttore Istituto Dedalus di Roma, Scuola di specializzazione in psicoterapia sistemico e relazionale, nonché direttore scientifico di questa rivista.

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