La sfida dell’adozione. Intervista a Luigi Cancrini.

La parola e la cura. Intervista a Giuseppe Ruggiero.
Investiamo sul benessere delle persone.
La parola e la cura. Intervista a Giuseppe Ruggiero.
Investiamo sul benessere delle persone.
La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 1/2021 – DIALOGHI – pag 2-3

La sfida dell’adozione.
Intervista a Luigi Cancrini.
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A cura di Laura Tullio*
Riprese e montaggio Andrea Ferrazza**


Abstract
Nei consueti dialoghi con il Prof. Cancrini ci soffermiamo, stavolta, sul tema dell’adozione. Un tema complesso e delicato con il quale psicologi e psicoterapeuti sono chiamati a confrontarsi quando entrano in contatto con le famiglie adottive.
Sono proprio queste ultime, spesso, a chiedere autonomamente aiuto; persone in partenza reciprocamente estranee che si incamminano verso la costruzione di sentimenti di appartenenza. Sistemi familiari nati dall’incontro di due diverse storie, di due lutti: quello procreativo e quello legato a vissuti di abbandono nel bambino. È qui che il Prof. Cancrini ci aiuta rivedere il concetto di “abbandono” non con un’accezione negativa, bensì come conseguenza di un’infanzia infelice meritevole di esperienze affettive riparatorie che necessitano di un lavoro di integrazione a più livelli. Integrazioni temporali tra un “prima” e un “dopo” in cui diventa importante rintracciare ed esplorare le rappresentazioni dei genitori “buoni” e “cattivi”, utili per comprendere e ricostruire la propria storia trovando, nei ricordi dei genitori del passato, ciò che di buono questi hanno fatto.
Ma in Italia si presta, oggi, un’adeguata attenzione ai vissuti di genitori e figli adottivi? esiste un continuum di aiuti nel pre e post adozione? e soprattutto, qual è il modo più opportuno attraverso il quale psicologi e psicoterapeuti possono rispondere alle richieste di queste famiglie?
In questa nuova occasione di confronto il Prof. Cancrini ci aiuta a trovare risposta a questi interrogativi, focalizzandosi sull’utilizzo della psicoterapia come risorsa utile a lenire le ferite di sistemi familiari così complessi.

Abstract
In the usual dialogues with Prof. Cancrini, this time we focus on the theme of adoption. A complex and delicate issue with which psychologists and psychotherapists are called to confront when they come into contact with adoptive families.
It is the latter who often ask for help on their own; mutually alien departing people who set out to build feelings of belonging. Family systems born from the meeting of two different stories, of two griefs: the procreative one and the one linked to experiences of abandonment in the child. It is here that Prof. Cancrini helps us to review the concept of “abandonment” not with a negative meaning, but as a consequence of an unhappy childhood worthy of restorative affective experiences that require integration work at multiple levels. Temporal integrations between a “before” and an “after” in which it becomes important to trace and explore the representations of “good” and “bad” parents, useful for understanding and reconstructing one’s own history by finding, in the memories of past parents, what good these have done.
But in Italy, today, is adequate attention paid to the experiences of parents and
adoptive children? is there a continuum of help in pre and post adoption? and above all, what is the most appropriate way through which psychologists and psychotherapists can respond to the requests of these families?
In this new opportunity for discussion, Prof. Cancrini helps us find answers to these questions, focusing on the use of psychotherapy as a useful resource to
soothe the wounds of such complex family systems.

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Note
*Laura Tullio, Psicologa e psicoterapeuta sistemico e relazionale.

Riprese e montaggio:
**Andrea Ferrazza, Psicologo e allievo dell’Istituto Dedalus.

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