Le prospettive dell’EFTA: i nuovi orizzonti della terapia familiare in Europa. Intervista ad Umberta Telfener.
L’ingiustizia. Cortometraggio di Adriano Murolo
La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 1/2023- DIALOGHI – pag 2-3
Guida alla Psicoterapia.
Intervista a Luigi Cancrini.
A cura di Eluana Ballarò*
Riprese e montaggio Andrea Ferrazza**
Abstract
A partire dall’analisi della situazione attuale che vede, dalla pandemia di Covid 19, una crescente richiesta di psicoterapia ci interroghiamo sul ruolo che riveste oggi lo psicoterapeuta, sulla necessità che ogni professionista, nel proprio lavoro, non usi solo una delle possibili prospettive di studio del comportamento umano e di come tutto questo si declini nell’attività didattica quando si tratta di formare nuove generazioni di psicoterapeuti.
In maniera molto semplice e al tempo stesso approfondita il Professor Cancrini mette in evidenza quanto lo psicoterapeuta stia diventando un riferimento non solo per chi manifesta sintomi, ma anche per coloro che sentono il bisogno di orientarsi, che manifestano incertezze rispetto al proprio passaggio di vita, alla fase del ciclo vitale.
Ancora centrale, tuttavia, la necessità che gli psicoterapeuti lavorino per sostituirsi, a volte del tutto altre in parte, ai medici e ai farmaci nella cura dei disturbi psichici, aiutando la persona a ritrovare il filo della storia della sua vita.
Perché uno psicoterapeuta possa tornare utile al proprio paziente, quale che sia la propria formazione, occorre uno sforzo di “connessione”: ci sono tante modalità di praticare la psicoterapia, ma la psicoterapia è una e per farla essere una sono dirimenti una conoscenza ed una integrazione degli elementi di validità di ogni orientamento, consci dei limiti del nostro sapere e del nostro operare.
Abstract
Starting from the analysis of the current situation which sees, from the Covid 19 pandemic, a growing demand for psychotherapy, we ask ourselves about the role that the psychotherapist plays today, about the need for every professional, in their work, not to use only one of the possible perspectives of study of human behavior and how all this translates into teaching when it comes to training new generations of psychotherapists.
In a very simple and at the same time in-depth way, Professor Cancrini highlights how much the psychotherapist is becoming a reference not only for those who show symptoms, but also for those who feel the need to orient themselves, who show uncertainties regarding their life passage, at the stage of the life cycle.
Still central, however, is the need for psychotherapists of working to replace doctors and drugs, sometimes completely and others in part, in the treatment of mental disorders, helping the person to rediscover the thread of his life’s story.
For a psychotherapist to be useful to his patient, whatever his training, an effort of “connection” is needed: there are many ways of practicing psychotherapy, but psychotherapy is one and to make it one, a knowledge and a integration of the elements of validity of each orientation, aware of the limits of our knowledge and our work.
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Note
* Eluana Ballarò, Psicologa, Psicoterapeuta e Didatta Istituto Dedalus.
Riprese e montaggio:
**Andrea Ferrazza, Psicologo e allievo dell’Istituto Dedalus.
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