L’efficacia della psicoterapia. Intervista a Luigi Cancrini.

Può la psicoterapia far insorgere nel paziente un disturbo di personalità?
La trasmissione intergenerazionale della violenza.
Può la psicoterapia far insorgere nel paziente un disturbo di personalità?
La trasmissione intergenerazionale della violenza.
La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 2/2023- DIALOGHI – pag 2-3

L’efficacia della psicoterapia.
Intervista a Luigi Cancrini.

A cura di Cristiana Chirivì*
Riprese e montaggio Andrea Ferrazza**


Abstract

Nei consueti incontri per la rubrica Dialoghi della nostra rivista, incontriamo oggi il Prof. Cancrini e ragioniamo con lui sul tema dell’efficacia della psicoterapia, argomento complesso che rischia di essere diviso e a cui tanto si cerca di dare una risposta che possa essere anche scientifica.
Il Prof. Cancrini ci invita, da subito, a fare una distinzione tra le prese in carico ove vi sono delle manifestazioni sintomatiche che potrebbero avere dei risvolti drammatici per i nostri pazienti e quelle in cui, invece, gli indicatori di malessere e disagio possono non essere così chiari e definiti. Ciò ci porta a ripensare al concetto di efficacia della terapia considerandone gli aspetti di oggettività e soggettività rispetto al buon esito o meno. Valutazione che, oltre che alla buona coscienza del terapeuta, spetta al paziente. Quello che è condiviso dai più rimane l’idea che la qualità della relazione terapeuta-paziente, e di cui il Professore ci dà un proprio significato, possa rappresentare un vero e proprio fattore curativo e far sì che la terapia sia vissuta come un’esperienza trasformativa.
In questo periodo storico, inoltre, con il Covid che ha fatto da spartiacque tra un prima e un dopo nell’approcciarci alla nostra professione, è fondamentale considerare e riflettere sulla diffusione e i vantaggi della psicoterapia online. Questa sta permettendo, sicuramente, un’importante diffusione della risposta psicoterapeutica con un netto aumento delle prese in carico; allo stesso tempo, però, rimane opportuno guardare a quest’evoluzione con il rigore necessario affinché non si faccia della semplificazione tecnologica una semplificazione della tecnica del lavoro psicoterapeutico.

Abstract

Starting from the analysis of the current situation which sees, from the Covid 19 pandemic, a growing demand for psychotherapy, we ask ourselves about the role that the psychotherapist plays today, about the need for every professional, in their work, not to use only one of the possible perspectives of study of human behavior and how all this translates into teaching when it comes to training new generations of psychotherapists.

In a very simple and at the same time in-depth way, Professor Cancrini highlights how much the psychotherapist is becoming a reference not only for those who show symptoms, but also for those who feel the need to orient themselves, who show uncertainties regarding their life passage, at the stage of the life cycle.

Still central, however, is the need for psychotherapists of working to replace doctors and drugs, sometimes completely and others in part, in the treatment of mental disorders, helping the person to rediscover the thread of his life’s story.

For a psychotherapist to be useful to his patient, whatever his training, an effort of “connection” is needed: there are many ways of practicing psychotherapy, but psychotherapy is one and to make it one, a knowledge and a integration of the elements of validity of each orientation, aware of the limits of our knowledge and our work.

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Note
* Cristiana Chirivì, Psicologa e Psicoterapeuta.

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