Ricordo di Mony Elkaìm.

Arguing with myself: riflessioni sistemico-relazionali.

Etica ed estetica in psicoterapia. Omaggio a Mony Elkaìm.

La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 1/2021 – ARGOMENTI DI PSICOTERAPIA – pag. 25-27

Ricordo di Mony Elkaìm.

di Gianmarco Manfrida*

Abstract
Ho vivissimi ricordi di molti anni fa, a cui sono molto affezionato, di Mony Elkaìm, e uno recente che mi sforzo di tenere lontano; a Napoli, al congresso SIPPR del 2019, l’ho incrociato dopo venti anni e lo stato di sofferenza evidente mi ha colpito allo stomaco. Lo ricordavo nei primi anni ’80 a Bruxelles, in un enorme Palazzo dei Congressi pieno di terapeuti familiari di tutto il mondo e di ogni livello di notorietà.
Avevo finito il training da poco e volevo sentire e vedere i grandi personaggi che avevo studiato: Mony organizzava con frequenza congressi dove si potevano vedere di persona i maestri, i mostri sacri, i miti che avevamo studiato e continuavamo a leggere ed ammirare. Per dare un esempio, ecco una lista di nomi tra gli ospiti del congresso 1986: Andolfi, Boscolo, Caillé, Cancrini, Goldbeter, Maturana, Minuchin, Onnis, Perrone, Saccu, Sluzki, Stierlin, Von Foerster, Watzlawick, Whitaker, Wynne, Zwerling…e tra loro, TUTTI i terapeuti, docenti e autori più famosi nel mondo, alla lettera M, anche il sottoscritto! Al centro di tutto stava Mony, infaticabile organizzatore e brillante presentatore, capace di reggere giornate intensissime senza perdere un’occasione, un momento dei suoi congressi. Una forza della natura, instancabile, poliglotta, amico e ospite di ognuno, una memoria mostruosa per tutti i visi e i nomi delle persone che incontrava, anche le più oscure. Ricordo bene che raccomandava in plenaria di andare a sentire le comunicazioni brevi che io e altri giovani più o meno trentenni presentavamo in salette piccole che ci parevano però dei saloni, perché, diceva, “quello è il vivaio dei terapeuti del futuro”.

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