Terrore della dipendenza in un paziente tossicodipendente.
Timori e speranze di un terapeuta in formazione.
Terrore della dipendenza in un paziente tossicodipendente.
Timori e speranze di un terapeuta in formazione.

La notte stellata. Rivista di psicologia e psicoterapia n° 2/2023- 2 +2  NON FA QUATTRO – pag 60-79

Il tiro alla fune.
Il caso delle emozioni miste e contrastanti.

Stefania Di Bartolo*

 

Abstract
Questa è la storia, la fiaba di Emiliano e Nadia, due bambini rispettivamente di 9 e 6 anni, che arrivano in terapia in prossimità dell’adozione.
La loro storia pregressa di istituzionalizzazione è stata all’insegna di svariati cambiamenti dovuti sia ai repentini e continui cambi di case famiglia, di “padri” ma soprattutto dei “cambi” della mamma Adriana che ora sembrava e si mostrava a loro come una mamma capace e affettuosa – anche disposta a farsi aiutare e a collaborare con i servizi per la riabilitazione delle capacità genitoriali così da “riprendersi” i suoi bambini – ora distante e così fragile da “dimenticarsi” di loro. L’instabilità e l’ambiguità, insieme alla condizione sociale della mamma, porta come epilogo la dichiarazione del Tribunale dei Minori dello stato di abbandono dei bambini e l’adottabilità degli stessi.
Emiliano e Nadia infatti arrivano in terapia durante la delicata fase di separazione dalla madre, fase in cui – allo stesso tempo – dovranno avvicinarsi alla famiglia adottiva, avviarsi in un percorso di vita nuovo … “un posto bello”.

 

Abstract
This is the story, the fairy tale of Emiliano and Nadia, two children aged 9 and 6 respectively, who arrive in therapy close to adoption.
Their previous life history of institutionalization was marked by various changes due both to the sudden and continuous changes of families, of “fathers” but above all of the “changes” of their mother Adriana who now seemed and showed herself to them as a capable and affectionate mother – even willing to get help and collaborate with services for the rehabilitation of parenting skills so as to “recover” her children – now distant and so fragile as to “forget” about them. The instability and ambiguity, together with the social condition of the mother, brings as an epilogue the declaration of the Juvenile Court of the state of abandonment of the children and their adoptability.
In fact, Emiliano and Nadia arrive in therapy during the delicate phase of separation from their mother, a phase in which – at the same time – they will have to approach their adoptive family, embark on a new life path … “a beautiful place”.

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Note
*Stefania Di Bartolo, Psicologa e psicoterapeuta sistemico-relazionale.

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